Articolo pubblicato sulla rivista astrologica “Sestile” n. 203
L’astrologia oraria si distingue da tutte le altre per la sua qualità immediata e per la possibilità da parte dell’astrologo di rispondere a delle domande specifiche che gli vengono rivolte da un richiedente.
I tipi di domanda che si possono porre sono pressoché infiniti e non tutti legati ad un piano esclusivamente materiale, anche se per forza di cose riceveremo statisticamente più domande del tipo “Dove ho lasciato il mio telefono?” piuttosto che “Qual è la mia vocazione?”.
Si tratta in ogni caso prevalentemente di un’astrologia predittiva ma non solo. La definirei anche “descrittiva” in quanto fornisce una sorta di istantanea del momento presente, ed è utilissima per inquadrare delle situazioni complicate, mettendo in evidenza quelle che sono le reali motivazioni che spingono i protagonisti delle suddette situazioni ad agire in un certo modo.
In oraria l’astrologo, nel momento in cui accinge a rispondere ad una domanda, piuttosto che interpretare il tema natale e guardare transiti, direzioni o quant’altro, preferisce concentrare la sua attenzione sul momento presente, calcolando una carta per quel preciso istante e trovando in essa le risposte che cerca. Il cielo si fa così specchio della domanda che gli viene posta tramite l’astrologo, che diventa così un intermediario tra cielo e terra. Di qui l’importanza dello stato d’animo e dell’atteggiamento rispettoso con cui ci si accinge a leggere questo fenomenale libro posto sopra le nostre teste.
Se ci soffermiamo a riflettere sul tempo ci rendiamo perfettamente conto di come oltre ad avere un valore oggettivo abbia anche un valore soggettivo. Ogni minuto ha una qualità diversa da un altro minuto, una qualità unica al mondo, tanto quanto quella della nascita individuale.
Quello che si prende in considerazione in oraria però non è il momento della nascita della domanda nella mente del soggetto quanto quello della sua manifestazione, dell’incontro tra la domanda e colui che sarà preposto ad interpretarla (un po’ come la differenza tra concepimento e nascita).
Quel preciso momento è quello che i Greci chiamavano Kairos, il tempo perfetto, l’attimo fuggente in cui il tempo profano e il tempo sacro si incontrano. L’atto del divinare si realizza in questo momento, in cui si verifica una sorta di apertura delle porte tra il nostro piano e quello “superiore”.
La stessa parola “divinazione” ci ricorda la possibilità di un contatto con il divino, secondo un’ottica del tutto naturale per l’astrologo dei tempi antichi che non considera il fato imperscrutabile, come non lo sono la natura e l’origine del mondo di cui ogni uomo può trovare in sé un’immagine perfettamente riflessa.
Il discorso sul tempo ci porta a riflettere sul caso di un pianeta in particolare, la Luna, che nella visione cosmologica antica separa il mondo sublunare, il nostro, dalle altre sfere planetarie e in virtù della sua posizione diffonde sulla Terra gli influssi celesti.
Nell’astrologia antica la Luna viene considerata con particolare attenzione, sia per la velocità del suo corso che può indurre cambiamenti repentini nelle situazioni, sia per questo suo ruolo di intermediaria tra i piani superiori e i piani inferiori. Secondo questa visione, senza un contatto tra la Luna e uno degli altri pianeti, nulla può accadere qui sulla Terra.
Iniziamo illustrando un esempio di carta oraria molto semplice in cui ci concentreremo proprio su quel che mostra la Luna e per il resto ci limiteremo ad osservare il minimo indispensabile per l’interpretazione.
La domanda mi è stata posta qualche tempo fa da una ragazza preoccupata per il suo lavoro attuale, che le appariva precario e poco soddisfacente. La sensazione principale che raccontava era quella di sentirsi mortificata e poco stimolata, quasi imprigionata in un ruolo che le andava sempre più stretto. Stava infatti iniziando a pensare alla possibilità di trovarne un altro e aveva da poco cominciato a inviare il suo curriculum in giro.
La sua domanda esatta è stata: cambierò lavoro a breve?
Come primo passo per analizzare la carta oraria ci occupiamo di individuare gli attori protagonisti della scena.
Il richiedente è sempre rappresentato dal governatore dell’Ascendente quindi in questo caso dal Sole.
Notiamo immediatamente che la ragazza si trova in una posizione di disagio, poiché il Sole è in esilio nel segno dell’Acquario e per giunta si trova in una casa cadente, la VI[1], che lo indebolisce.
Sia la posizione nel segno che quella nella casa indicano chiaramente che il soggetto non ha la possibilità di agire e per quanto si sforzi non potrà avere un ruolo attivo nel cambiare il corso delle cose.
Il modo in cui lei descriveva sé stessa riguardo al lavoro è molto indicativo e sembra corrispondere perfettamente a ciò che dice la carta. Il pianeta in esilio infatti, oltre a non riuscire ad esprimere al meglio le sue energie, si trova in casa d’altri ed è quindi soggetto a regole e costrizioni che limitano la sua natura. La casa VI inoltre secondo la tradizione è collegata anche alla schiavitù, che ovviamente però in questo caso dobbiamo intendere in senso puramente metaforico.
Per quanto riguarda la situazione lavorativa osserviamo il segno che governa la X casa, in questo caso il Toro, governato da Venere in Acquario. Troviamo qui due segni fissi, che sommati al fatto che anche la richiedente è simboleggiata da un pianeta in segno fisso, ci mostrano una situazione fondamentalmente stabile, cosa che avremmo sicuramente gradito se la domanda avesse riguardato la permanenza in un certo ruolo ma che qui ci appare come un presagio di scarse possibilità di cambiamento.
Fissità, dunque, stabilità, ma anche scarso valore del lavoro stesso, che è significato da una Venere peregrina e in casa cadente.
Non ci sono altri indizi che ci permettano di ipotizzare un cambiamento della situazione in tempi rapidi[2].
Ho lasciato per ultima l’analisi di un pianeta fondamentale, la Luna, analisi che da sola avrebbe già potuto darci una risposta chiara alla domanda e che ci permette di riallacciarci al discorso sul tempo fatto sopra.
In astrologia oraria la Luna ha una funzione di rilievo in tutte le carte. Per la sua velocità è spesso coinvolta nella formazione degli aspetti e può anche mettere in contatto dei pianeti che apparentemente non formano aspetto tra di loro.
È inoltre utilizzata come co-significatore della persona che pone la domanda, descrivendo soprattutto quelle che sono le sue reazioni emotive in relazione alla questione.
Infine indica lo svolgimento degli eventi: analizzando i suoi aspetti, passati e futuri, si può avere un’idea dell’evoluzione delle cose.
Il luminare notturno in questa carta si trova in esilio nel segno del Capricorno ed è vicino alla cuspide della VI casa quindi è in una situazione molto disagiata.
Sicuramente dal punto di vista emotivo la richiedente si trova in uno stato di grande scoraggiamento e desolazione ma non è solo questo che ci interessa, anche perché si tratta soltanto di una conferma di uno stato di cose che abbiamo già visto delinearsi tramite altri punti significativi della carta.
La Luna qui si trova in una situazione che permette di definirla come “vuota di corso”.
Prima di uscire dal segno in cui si trova infatti non formerà aspetti con nessun altro pianeta.
È come se andasse incontro al nulla, letteralmente “corre a vuoto”.
La mancanza di motivazione da parte della richiedente e la mancanza di connessione tra la Luna e gli altri pianeti ci indicano chiaramente che le cose sono destinate a rimanere bloccate nello stato in cui si trovano attualmente.
Non è successo proprio niente infatti, come si poteva intuire dalla particolare posizione della Luna. Alla data in cui scrivo questo articolo la consultante è ancora occupata nella stessa azienda, e ahimè, ancora insoddisfatta.
[1] Un pianeta che si trovi a una distanza massima di 5 gradi dalla cuspide successiva può essere letto come già appartenente a quella casa. Nella pratica dell’astrologia oraria però ho riscontrato che questo funziona bene fino ad un massimo di 3-4 gradi ed è per questo che leggo il Sole come se fosse ancora in VI casa. Ricordiamo però che in questi casi va considerato tutto il contesto e bisogna anche vedere cosa risponde meglio alla descrizione della situazione.
[2] Avrei potuto includere altri dettagli nella carta, come ad esempio il Nodo Sud in X casa, che avrebbe aggiunto un’ulteriore sfumatura di negatività al lavoro attuale, ma ho scelto di concentrarmi soltanto sui punti essenziali.